... Qualche provvidenziale caduta di frammenti d'intonaco degli affreschi quattrocenteschi ha riportato in luce tracce di un lavoro di epoca più antica riconducibile al periodo romanico ma troppo esiguo per una sicura datazione e una ancor più attendibile attribuzione.
G. Forneris "Romanico in terre di Arduino" Bolognino editore Ivrea 1997 p. 637
Tra le tracce riemerse sul fondo blu, il frammento di testa è abbastanza integro tanto da permettere un'ipotesi di appartenenza alla corrente lombarda, sull'inizio del XI secolo nel modo con cui si espresse a Pombia, nel cosiddetto paradiso dell'oratorio di S. Vincenzo in Castro. La configurazione facciale di tale testa si caratterizza, sullo sfondo dorato dell'aureola, per i capelli striati di azzurro, gli occhi dilatati, i tondi pomelli rossi sugli zigomi, la bocca piccola e carnosa, incorniciata dalla barba anch'essa azzurra. L'ombra s'annida sotto le potenti arcate sopraccigliari e scende netta lungo il setto nasale.